lunedì 25 febbraio 2013

MIX Newsletter / Gennaio 2013


BUON 2013, BUONA STRADA!

Fra regole e deroghe, il PD ha mantenuto l'impegno di ascoltare gli elettori prima di compilare le liste dei parlamentari. Anche se Bersani le ha considerate una festa, avendovi partecipato ho un'idea diversa.
Non sono state "aperte" e perciò si sono consolidati gruppi di elettori guidati dalla organizzazione interna di partito. Chiuse, concentrate in pochissimi giorni, animate da una certa antipolitica, anticasta, ecc. la parola d'ordine e' sembrata “rinnovamento”. La logica era ovviamente “tutti contro tutti" ed anche a qualsiasi costo: tanto valeva approvare la legge elettorale con le preferenze e in tal modo sarebbe stato l'intero corpo elettorale a scegliere.
Anche la stampa ha riportato i nomi di parlamentari di qualità che, avendo lavorato in parlamento più che nelle sedi di partito, non hanno superato la prova delle primarie.
Volente o nolente, il Segretario nazionale ha ottenuto una ampia “rottamazione” degli uscenti. Infatti non sono stati premiati nemmeno i parlamentari di qualità con una sola legislatura; i subentranti avranno ancora da fare il tirocinio. Si affaccia una legislatura impegnativa, che esige affidabilità da parte dei gruppi parlamentari, ma si sono ridotte di molto le presenze significative.
Il PCI, contrariamente alla DC, aveva la norma del numero delle legislature, ma derogava in base alla utilità delle persone; se non fosse accaduto, ora non avremmo Napolitano, ammirato e apprezzato Capo dello Stato.
Le nostre "parlamentarie" sono state un fatto politico e da li' si riparte: la campagna elettorale si sta rivelando più complessa di quanto ci siamo immaginati un anno fa.
Gli Italiani ci avevano capito: prima l'Italia ci ha guidato a sostenere il governo Monti con lealtà e generosità. Non avremmo pensato di rivedere sceso in campo Berlusconi e salire Mario Monti.
E la campagna elettorale ha preso una piega antica: slogan invece che contenuti, demonizzazione dell'avversario, comunicazione a valanga e fastidiosa.
E, incredibile ma vero, si cercano persone che non vengano dalla politica per fare i parlamentari! Già la DC sperimentò l'apertura agli esterni e dovette prendere atto che non bastava essere personalità di prestigio per essere anche diligenti e umili legislatori.
In realtà nel nostro Paese e' già stato sperimentato tutto; anche il pericolo di far cambiare status sociale ai parvenu della politica, a quegli eletti senza arte ne' parte, perché non hanno mai lavorato (e sono stati eletti con le preferenze! La regione Lazio docet).
È certo che dobbiamo impegnarci per vincere. Lo sforzo e' andare a recuperare l'astensionismo, incominciando dai nostri mondi. Abbiamo già avuto modo di constatare nelle precedenti tornate elettorali che non si spostano "masse" di voti da un polo all'altro, ma che si vince convincendo i propri elettori.
Dovremo essere persuasivi con la nostra Agenda, che è chiara da quando abbiamo scelto "prima l'Italia". Da noi ora gli italiani si aspettano che sia "Italia giusta".
E non dimentichiamo di lavorare per recuperare credibilità alla politica e ai partiti.
Buona strada! 
E’ l’augurio degli scouts e mi pare sia bello per affrontare la nostra campagna elettorale. (m.g.)


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www.mariapiagaravaglia.it


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