sabato 11 febbraio 2017

MIX Newsletter / Febbraio 2017 / Editoriale

PROVIAMOCI!

“Nei Paesi normali alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno” (Napolitano) e nei Paesi normali, possiamo aggiungere, non si cambia legge elettorale ad ogni legislatura. Ammettiamo pure che abbiano ragione quelli che affermano che sono ben altri i problemi degli Italiani, ma è altrettanto vero che è interesse degli Italiani poter contare su un governo che stia in carica con pienezza di potere per risolvere i problemi dei cittadini ...
Tuttavia dopo il 4 dicembre - avranno capito tutti quanto sarebbero state utili le riforme? - la cronaca è occupata prevalentemente dalle questioni, e non sempre nobili, dei partiti e dei movimenti. Prima ancora di avere una legge elettorale, si sproloquia sulle possibili alleanze per le prossime maggioranze, puntando su deduzioni dai sondaggi e su equilibri interni ed esterni, che non garantiscono l'obiettivo necessario, sempre invocato e utilissimo, di ottenere con le elezioni un vincitore certo, con una maggioranza definita e con un programma che abbia favorito il consenso dell’elettorato.
Ascoltare i discorsi che intercorrono fra le persone che affollano luoghi non luoghi come mezzi di trasporto, supermercati, incontri occasionali, consente di identificare un sentire generalizzato di tale insoddisfazione per la politica, che fa capire come il populismo e il qualunquismo prendano piede facilmente, e siano causa o del voto di protesta o dell’assenteismo.
I media non possono che registrare - ed enfatizzare – le situazioni di degrado delle competenze, del merito, del peso della burocrazia; le vittime sono la passione civile –col conseguente rifiuto della politica- e lo scetticismo verso l'unica meta che darebbe futuro di sviluppo, l'Europa. Nell'attesa della normalità per cui avremo - chissà prima o poi - una legge come in Francia, Gran Bretagna e Usa che duri per decenni, ora bisogna saper bilanciare i messaggi al Paese, e a una opinione pubblica confusa, indicando delle priorità.
Il Ministro Calenda, sostenendo, come Napolitano, che non è tempo di elezioni, ha in mente la debolissima e incipiente ripresa da difendere. Attorno a noi si muovono le opinioni pubbliche europee, quelle dei Paesi in attesa di elezioni - Francia, Germania - e quelle dell'Est che protestano.
Intanto è insediato in USA un Presidente legittimamente eletto, che può non piacere a molti ambienti ma che è legittimato dalla democrazia. Anche da quel fronte giungono provocazioni che riguardano il nostro futuro, come Paese europeo, come Unione.
E questa celebrerà in marzo a Roma il Sessantesimo di quei Patti che fino ad ora ci hanno reso una potenza economica più grande di quella nordamericana.
È tempo che gli attuali Capi dei Paesi europei si mettano "in competizione" coi loro predecessori e Padri Fondatori per completare il processo di unificazione.
Anche i 50 Stati USA non hanno la stessa velocità...
Di volta in volta si invoca un unico ministro dell'economia, una unico ministro della difesa; Maastricht è stato definito da un politico sinceramente europeista un trattato ‘cretino'. Forse il contesto transoceanico può spingere verso un grande obiettivo finora mancato: gli Stati Uniti di Europa. Ma sono molti i partiti euroscettici e avversari dell'Euro! Le prossime campagne elettorali (e i minacciati referendum) avranno questi argomenti, raccontati con le approssimazioni e le "bufale" propagandistiche continuamente urlate. Non dobbiamo nasconderci che non mancano motivi per tale propaganda: l'immigrazione non governata e la paura del terrorismo. E la crisi economica non ha ancora finito di " mordere" la gran parte delle famiglie che hanno in casa giovani disoccupati, anziani fragili o persone bisognose di servizi. Fin troppo facile mettere sui piatti della bilancia queste situazioni.
Mi chiedo perché il 45% dei nemici dell'UE (secondo i sondaggi) si mobilita con tanto successo e il 55% dei convinti di quanto ci serva l'Europa Unita non dispieghino altrettanta capacità persuasiva e decisiva.
Ciascun Paese - fosse anche la Germania - sarebbe un vaso di coccio fra i giganti: Xi Jinping, Trump, Putin. L'Europa, forte economia, non avrebbe nessun peso politico. Lo sguardo "fuori", cioè la politica estera, non può essere estranea alla politica interna e la finestra europea sul Mediterraneo e Nordafrica finalmente - forse- dimostra quanto sia determinante per la tenuta dei Governi. L'incontro di Malta e la operatività del Ministro Minniti stanno dando una svolta all'enorme problema della migrazione (secondo gli Osservatori internazionali sono 70 milioni i migranti che si spostano nel mondo!), ma la molestia avvertita dai cittadini non è ancora sconfitta da una modalità organizzativa che tenga insieme diritti umani e diritti dei cittadini.
Per acuire quella specie di rancore sociale che si insinua nella propaganda politica non sono mancate nemmeno le proteste dei cittadini vittime del terremoto. Previdenza e competenza per programmare la difesa vera del territorio sono legate a scelte politiche preveggenti (per esempio non abolire le Province prima che siano abrogate dal testo costituzionale).
Populismi, nazionalismi, protezionismi: questi ismi continuano a nuocere, mancando una strategia di lunga visione. Questa è frutto di studio: della storia, della geopolitica, della politica passata e dei suoi risultati, della economia, della sociologia...
Per governare non bastano movimenti nuovi ma senza radicamento: questi usano slogan senza contenuti elaborati di lunga lena. La Rete, come le primarie o le parlamentarie improvvisate, non creano empatia con l’elettorato più vasto e fuori dai propri cerchi magici o meno.
È responsabilità primaria e fonte di identità dei partiti la selezione della classe dirigente, coerente con il profilo che si assume nei propri organi decisionali.
La politica, squisita attività di relazione umane, deve incarnarsi sui territori e nel confronto con le persone. Nessuna legge elettorale, in quanto semplice architettura, può appassionare i cittadini che meritano di conoscere da vicino i propri rappresentanti per poterli controllare e giudicare, in attesa del successivo turno elettorale. Non si impara a governare sulla pelle dei cittadini: bisogna essere già “imparati” per esercitare le funzioni rappresentative. I Romani ci hanno insegnato tutto ed anche come accedere alle cariche: si seguiva il "cursus honorum". Vale in tutto e per tutti, ovviamente. Proviamoci!


27 GENNAIO
GIORNATA DELLA MEMORIA 
GUAI DIMENTICARE!


Le schiavitù di oggi / 8 febbraio 2017

La Terza Giornata Mondiale Ecclesiale contro la Tratta è una giornata di preghiera e riflessione. E’ stata un’ iniziativa di Papa Francesco scegliere una Giornata Mondiale Ecclesiale per coinvolgere tutte le religioni contro il traffico di esseri umani, tre anni fa in occasione della Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù, della Global Freedom Network (GFN).
Infatti è necessario riflettere -perché ci si dimentica in fretta – che esiste una realtà di schiavitù odierne e come si possa lavorare per spezzare gli anelli di pesanti catene che schiavizzano tante persone e soprattutto donne e bambini. Senza dimenticare i migranti!
La tratta si inserisce in quelle trame di criminalità mondiale che mirano allo sfruttamento del lavoro forzato, della prostituzione, all’espianto di organi.
Alle soglie del terzo millennio è paradossale che il fenomeno della tratta di esseri umani possa esistere ancora in una forma così ben organizzata assumendo addirittura nuove connotazioni.
Nonostante le statistiche in tale settore siano molto difficili da ottenere, si valuta che ne siano vittime milioni di persone. In generale si ritiene che la tratta di esseri umani sia destinata esclusivamente ai fini della prostituzione; di fatto però può anche sfociare in attività svolte a condizioni degradanti presso fabbriche, aziende agricole, strutture turistiche, ristoranti, ovvero nuclei familiari.
Tuttavia il fenomeno riguarda prioritariamente le donne che sono utilizzate per la prostituzione, la pornografia o il “turismo sessuale”.
Sento di indicare una nuova forma ti tratta, frutto di una contraddizione antropologica e ontologica: la tratta degli uteri o, se si preferisce, dei figli ottenuti da mamme affittate. Che si tratti di cedere, per povertà, il proprio corpo come una “incubatrice”, oppure di una mal concepita idea di generosità, di chi accetta, e di un perverso diritto individuale di chi desidera “un figlio ad ogni costo”, mi pare che abbiamo inventato un’altra sofisticata modalità di tratta di esseri umani.
Le cause della tratta sono estremamente varie e complesse. I motivi per cui uomini, donne, giovani, adulti o bambini divengono vittime di tale ingranaggio sono molteplici e diversi a seconda che si tratti di PVS (Paesi in Via di Sviluppo), PECO (Paesi Europa Centrale e Orientale) o paesi industrializzati. Tuttavia esiste una ragione di fondo all’origine della tratta: la povertà. Di fatto, la precarietà delle condizioni socio-economiche è fondamentale per la creazione di questa situazione di schiavitù moderna.

di Mariapia Garavaglia
Presidente della Fondazione Maria Paola Colombo Svevo
(articolo pubblicato su Il Dialogo di Monza - La provocazione del bene/ 8 febbraio 2017)

Maria Paola Colombo Svevo
Il 14 dicembre 1995 Maria Paola Colombo Svevo relazionava sulla Tratta in sede di Parlamento Europeo, divenendone la madrina della risoluzione approvata nella sua prima formulazione nel febbraio 1996. La Fondazione che porta il suo nome e che ha sede a Monza si sente impegnata a mantenere vivo sia lo studio del fenomeno sia lo stimolo alle Istituzioni, interne e internazionali, perché si debelli questa vergogna per l’umanità.


MIX Newsletter / Febbraio 2017


Pensieri in viaggio / Febbraio 2017

Orribile
Tifare per il vendicatore! Guai ad accettare l’idea della giustizia fatta da sé.

Incredibile
È servito un documento di 600 intellettuali per farci vergognare di come la scuola non insegni e difenda la nostra lingua. Cellulari e lessico volgare non hanno bisogno di rispettare la grammatica!

Copiare! 
Shanghai, Madrid, New York. Dimensioni diverse. Tutte più pulite di Roma!

Privacy
I cartellini identificativi, per privacy, indicano solo il nome di battesimo. Senza cognome non si identifica nessuno: meglio allora togliere il cartellino. Francamente è eccessiva la confidenza di chiamare il dottor Enzo, l’infermiera Valeria, il cassiere Giovanni…

Giornate
4 febbraio giornata contro il cancro
5 febbraio giornata per la vita
5 febbraio giornata contro lo spreco alimentare
7 febbraio giornata contro il bullismo
8 febbraio giornata mondiale ecclesiale contro la tratta
10 febbraio giornata del ricordo per le vittime delle foibe
11 febbraio giornata mondiale del malato
A cosa servono? A far riflettere e, spesso, anche a suscitare, col dibattito, misure necessarie e utili a raggiungere i fini dichiarati. 

Speriamo!