venerdì 2 agosto 2013

"Si può migliorare il mondo, il male non vince"



Malala con l’indice perentorio si rivolge a tutti i Governanti del mondo 
e ugualmente Papa Francesco a tutti i giovani del mondo. 
Fra tante miserie sono evidenti i germi per un mondo migliore; alla generazione presente 
tocca la responsabilità di farli crescere e fruttificare.

Mariapia Garavaglia

Agosto 2013 / Pensieri in viaggio


Ultranovantenni
Prima il professor Adriano Bompiani e poi il Cardinale Ersilio Tonini hanno concluso esistenze lunghe e significative: hanno lasciato il segno. Mi trovo a pensare quale schiera di allievi potranno continuare, seguendone l’esempio. Bompiani è stato maestro di ginecologia e ostetricia, primo Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, Senatore e due volte Ministro.
Il Cardinale Tonini è stato il comunicatore di Dio. Con grande semplicità e trasparenza lessicale ha parlato di Dio a tutti, credenti e non credenti. Ha messo a disposizione il suo Episcopio per handicappati e ultimi, ed ha abitato con loro.

Stragi e responsabilità 
In Spagna come ad Avellino hanno perso la vita quelle persone che si erano affidate a mezzi di trasporto i cui conducenti sarebbero dovuti essere prudenti, competenti, in una parola, responsabili. La prima prevenzione è la responsabilità che deve prevedere anche il controllo accurato dello stato di utilizzo dei mezzi stessi. La prima solidarietà è la responsabilità e il rispetto delle regole.

Settant’anni fa Camaldoli
Dal 18 al 24 luglio 1943 un gruppo di giovani cattolici di diversa formazione politica scrissero quelle pagine -note come Codice di Camaldoli- che furono i pilastri per la costruzione della Costituzione Italiana. Oggi un gruppo di saggi di eterogenea cultura dovrebbero preparare un documento per le nuove riforme. Che distanza abissale! (anche dalle varie Todi).

Nobel per l’accoglienza 
A suo tempo da Presidente della Croce Rossa, insieme al Presidente Ciampi, avevo proposto il premio Nobel al Salento, per l’impressionante accoglienza offerta agli Albanesi e ai profughi della Penisola Balcanica. Purtroppo ci fu risposto che si poteva conferire il premio ad una persona o a una associazione, non ad un territorio. Perciò tifo molto per Lampedusa e mi auguro che si trovi una soluzione, magari individuando il protagonista nella cittadinanza o nella amministrazione dell’Isola.

Auto “blu” 
Finalmente pare che le cosiddette auto blu siano di case automobilistiche italiane. Devono dare ancora qualche buon esempio: non parcheggiare dove capita, perché le strade sono di tutti e non mantenere il motore accesso quando sono in sosta (l’aria condizionata è piacevole, ma si può scendere dall’automobile).

Incarichi, cariche, stipendi 
A proposito delle personalità che hanno fondato la nostra democrazia, basti l’esempio del rapporto fra Sergio Paronetto e Menichella. "Alla chiusura dell'anno 1939, scrive Menichella, provvedendo a migliorare gli stipendi dei funzionari, apportai un aumento anche al Suo. Mi trattenni dal fare di più come Egli meritava, solo per timore di turbare la sua modestia, sicchè grande fu la mia meraviglia allorquando mi si presentò per indurmi a limitare l'aumento che Gli avevo concesso, minimizzando il suo lavoro e citando esempi di funzionari, estranei al nostro ambiente che, a suo dire, valevano più di Lui e avevano stipendi minori. Naturalmente non lo accontentai. Ne rimase male e me lo disse. Ne fu turbato. Lo scrisse nelle carte ritrovate dopo la morte". 
Paronetto riteneva folle la cifra fissata. Questa decisione gli faceva paura, fino al punto di dire "non c'è un profondo e perverso errore in tutto ciò? Una ingiustizia, una complicitá nostra?". Una lezione di etica e di moralità, un insegnamento di modestia, rispetto alla deriva finanziaria stockoptionista e shortermista finalizzata alla creazione di valore artificiale, alle fusioni e acquisizioni di breve periodo dei nostri tempi.

Viva Francesco 
Viva la normalità. Per ottanta minuti, durante il ritorno da Rio, ha conversato e risposto alle domande dei giornalisti con la sua disarmante semplicità. Ha ribadito, anche a proposito dei gay, ciò che la Chiesa ha sempre detto. Per i più è stato solo questo l’argomento da divulgare, eppure per la sua borsa nera e per tutto il resto ha semplicemente testimoniato che la normalità dei comportamenti oggi è “rivoluzionaria”.

MIX Newsletter / Agosto 2013


FUORI GIRI

Nel Belpaese fatica a suonare “il dolce sì”, perché televisione e politica diffondono linguaggi lessicali dalla sintassi e grammatica approssimate. Dopo il calcio è arrivata la meccanica: dall’usato sicuro alla conseguente rottamazione; e ora “fare il tagliando”. Il dubbio è: linguaggio povero per la povertà delle idee? Il Paese non può andare fuori giri a causa delle contingenti convenienze dei partiti a fronte della dimensione dei problemi degli Italiani. Abbiamo un governo di larghe intese, che viene continuamente stuzzicato proprio da chi partecipa all’intesa. Il primo e principale responsabile della tenuta dell’esecutivo deve sentirsi il PD, ma continua ad attirare l’attenzione sulle sue prospettive congressuali più che sul programma di governo.
E’ bene essere convinti che non c’è alternativa a Letta fino a quando non sono completate le riforme indicate nel programma e, prima fra tutte, la riforma elettorale.
E’ talmente evidente che il Presidente Napolitano ha legato la sua permanenza al Quirinale con questi obiettivi; rinviarli o accantonarli mette a rischio la stessa tenuta democratica e, ancora di più, la pace sociale; ne sono consapevoli le nostre classi dirigenti? Il livello di sofferenza delle classi medio basse è ad un punto di rottura e qualsiasi sforzo deve essere finalizzato ad evitarla.
Per Letta il lavoro -ha dichiarato- è una ossessione. Purtroppo lo è ancora di più per chi è senza, in quanto disoccupato o cassaintegrato.
E’ questo il motivo per cui gli Italiani non possono capire le dispute interne ai partiti, quando la priorità deve essere l’Italia. 
E’ stato anche lo slogan del PD e per questo anche le fibrillazioni verso il governo di “servizio” rendono incomprensibile il comportamento di molti parlamentari che antepongono il loro giudizio negativo sull’alleanza, piuttosto che far emergere l’apporto indispensabile e originale del partito nell’attuare il programma del governo Letta. Non ha senso far valere le preoccupazioni congressuali in un momento in cui gli Italiani hanno ben altre preoccupazioni! Ai militanti e ai dirigenti del PD non dovrebbe sfuggire che si sono presentati al Paese con un partito che si annunciava “nuovo e diverso”. Non una fusione fredda ma un vero “impasto” di idee, ideologie e programmi per superare la fase degli ex. Uno strumento capace di mobilitare l’opinione pubblica è certamente il ricorso alle primarie, ma anche queste possono risolversi in un falso ideologico: la loro forza è la massima apertura verso tutti coloro che vogliono partecipare a voltar pagina rispetto ai partiti del Novecento. 
Quando lo fondammo non pensavamo né al partito liquido ma nemmeno ad un Moloc cui asservire le nuove modalità organizzative. In particolare, disquisire sul cambiamento dello statuto, in fase precongressuale, suona proprio stonato, anche perché avevamo solo “sospeso” l’articolo che riguarda le primarie per il segretario (candidato anche premier) per far partecipare Matteo Renzi. 
Ora basterebbe tornare a prima della sospensiva, in quanto la norma sostanziale vige. 
Piuttosto, dopo il congresso di fondazione, il PD è sembrato smarrire il “core business” della propria vicenda storica nella vita politica attuale e futura del nostro Paese. Se non ci sarà una visione di lunga lena è evidente che può essere un danno anche per la tenuta del governo Letta che -ricordiamolo- è il vice segretario del PD, a prescindere da tutte le torsioni attuali sul regolamento e sullo Statuto. 
Il tempo che stiamo affrontando reca perciò queste pesantezze, cui si aggiunge la vicenda personale di Berlusconi, che non è un semplice cittadino per cui si possa facilmente dire “le sentenze non si giudicano ma si attuano”.
Ma la vita politica deve continuare e il PD concentrarsi sulle riforme -la più urgente e più importante continua ad essere quella elettorale!- per prepararsi all’appuntamento con il voto -quando sarà- avendo dimostrato agli italiani che sono loro il prioritario fine dell'agire politico. (m.g.)