mercoledì 23 marzo 2016

MIX Newsletter / Marzo 2016 bis / Editoriale

EUROPA DIVISA. 
QUANTO DOLORE!

Una settimana di passione interna e internazionale. Precise, pesanti, coinvolgenti le parole del Presidente Mattarella: "gli ultimi gravissimi attentati di Bruxelles confermano tragicamente che l'obiettivo del terrorismo fondamentalista è la cultura di libertà e democrazia (...). Va ribadita la ferma convinzione che la risposta alla minaccia terroristica deve trovare saldamente uniti i Paesi dell'Unione Europea. Occorre affrontare questa sfida decisiva con una comune strategia, che consideri la questione in tutti i suoi aspetti: di sicurezza, militare, culturale, di cooperazione allo sviluppo. In gioco ci sono la libertà e il futuro della convivenza umana".
Di questo si tratta. Di assenza di comuni standard di intelligence, di sicurezza, di difesa. L'Europa che rinuncia al suo destino di essere culla culturale di libertà e di democrazia, si sbriciola sotto attacchi esterni - di guerra - e interni, di populismo irresponsabile. L'Europa unita non consentirebbe nessun isolamento dei singoli Paesi. Guai a invocare come rimedio il respingimento dei profughi: la mancata politica strategica per governare il fenomeno ha avviato il pericoloso sfaldamento dell'Europa. Il pareggio di bilancio, il riordino delle banche, i tentativi di exit Paesi che ottengono finanziamenti enormi ma che costruiscono muri non sono utili per realizzare gli Stati Uniti d'Europa. I governi spieghino alle loro opinioni pubbliche cosa comporterebbe "meno Europa" nel loro futuro.
Una striscia di sangue da Madrid, a Londra, Parigi, Bruxelles segna la nostra storia. Mai tanto orrore dopo la seconda guerra mondiale. Che efficacia nelle parole di Papa Francesco. I terroristi di Mollenbeck sono il prodotto del fallimento delle politiche culturali, di integrazione economica e sociale. E' invincibile un giovane fanatico che non ha altro ideale. L'occidente ha molti esami di coscienza da fare. Non è il buonismo da invocare ma serietà di proposta civica e di regole che valorizzino la dignità personale.
Ci commuovono particolarmente le vittime Italiane. Ma le nostre giovani connazionali del programma Erasmus si sentivano cittadine europee, come Silvia, vittima al Bataclan. Per quei giovani e per il futuro della loro generazione serve un supplemento di politica di collaborazione, di solidarietà, di chiarezza delle regole.
Come accade troppo spesso, a ridosso delle tragedie, si accentuano le misure di sicurezza, salvo allentarle in seguito.
Vale per tutte le misure di protezione: dopo l'incidente in Spagna si denunciano i mancati controlli sulla efficienza degli autobus, il livello di abilità degli autisti, ecc. Ogni volta che le regole vengono aggirate, i danni non tardano a manifestarsi.
Qualche volta minori, più spesso di lutto e pianto.

Vicini a tutte le famiglie colpite da immenso dolore, possiamo solo "darci da fare" perché ciascuno, per la sua parte, sostenga ogni iniziativa che contrasti la cultura della violenza e l'imbarbarimento della civiltà. (m.g.)

mercoledì 2 marzo 2016

MIX Newsletter / Marzo 2016 / Editoriale

EUROPA! EUROPA 

I fuggiaschi dalla morte e distruzione delle guerre in Siria, Afganistan; dalla fame e dalle violenze in Africa, invocano l'Europa (qualche volta all'origine delle crisi non governate da una comune strategia occidentale estera e di difesa) e trovano frontiere chiuse, filo spinato, muri. Il grido Europa! non è quello di naufraghi che intravvedono la terra della loro salvezza, ma la denuncia del tradimento di una storia e di una civiltà che hanno fondato il diritto internazionale umanitario e i diritti civili. Dovrebbe essere il grido dei popoli europei per invocare un cammino accelerato verso la definitiva unione politica, gli Stati Uniti d'Europa. Non si vede l'ansia di unificare 500.000.000 di cittadini, che possono accogliere e far convivere anche un paio di milioni di profughi.
Non si sente lo sdegno verso quegli Stati che approfittano dell'EUROZONA, ma non rispondono ai principi che hanno fondato l'Unione Europea.
È stata scongiurata la Grexit, quando c'era addirittura il dubbio che da qualche parte fosse auspicata; si sta, al contrario, scongiurando la Brexit, interagendo con il Regno Unito che, in realtà, è più fuori che dentro. Non condivide la moneta, privilegia l'alleanza con gli USA, ecc.
Non penso che la UE possa sprigionare energie (che sarebbero enormi) se ogni Paese continua a subordinare alle politiche interne, asfittiche, la temuta cessione di sovranità, riversata in una casa comune ben più potente. Perfino gli europeisti non parlano al proprio popolo dei vantaggi di una grande federazione (gli euroscettici volevano una "Italietta" federata!). Il Parlamento europeo dovrebbe essere - ed anche considerato! - come la vera e grande assemblea di rappresentanti democratici; invece sembra che la legislazione europea sia affidata a burocrati come si trattasse di una tecnostruttura anziché di una viva istituzione. Troppo facile l'ironia sulla misura dei pomodori, sulle quote latte, se manca la regia e il protagonismo della politica. Non pare si voglia cambiare registro, se in questi giorni si invoca un Ministro del Tesoro europeo. Ancora la moneta invece della politica. Un Ministro unitario per bilanci nazionali diversificati, con sistemi fiscali talmente diversi che grandi aziende italiane fissano la sede legale in Olanda. Non c’è un ministro degli Esteri comune, tant'è che, pudicamente, è chiamato Alto Rappresentante. La comune difesa è rimasta nel cassetto delle scrivanie dei fondatori e oggi si capisce bene come sarebbe stato più lineare il cammino dell'Unione con la CED, invece di dover sempre invocare l'ombrello Nato ogni volta che si cerchi una legittimazione per iniziative di difesa all'estero.
Quanto più accelerato sarebbe il ripristino innanzitutto di entusiasmo e poi di iniziativa politica, se i Paesi fondatori riprendessero il filo dove è stato lasciato in pericoloso stato di sfilacciamento. Non dovrebbero servire né le esortazioni di Napolitano né di altri per essere determinati a non indebolire il rapporto "europeista" con Merkel e, insieme, con la Francia. Un sussulto dei Fondatori per impedire che un'Europa non a due ma a 17 velocità affossi il processo di unificazione. Non basta Mario Draghi da solo. Gli si deve riconoscere che fino ad oggi il suo è stato l'unico muro che non ha escluso ma incluso le difficoltà dei diversi Paesi in modo da evitare ...exit.

Il governo Renzi ha celebrato due anni di impegnative riforme; ha anche dato una svolta al modo di stare negli organismi europei. È ora che si intesti un programma di rilancio del sogno europeo. Significativo e molto apprezzato il pellegrinaggio di Renzi a Ventotene. È il successore - alla distanza! - di un grande europeista, Alcide De Gasperi. Molti giovani italiani con Erasmus ma, soprattutto, con posti di lavoro gratificanti, sono già in Europa. Le nuove generazioni meritano una patria più grande, inclusiva di culture, religioni, etnie che li facciano sentire cittadini in qualsiasi parte al di là delle Alpi.  (m.g.)

MIX Newsletter / Marzo 2016


Pensieri in viaggio / Marzo 2016

8 marzo
La forza delle donne. 70 anni fa - ne parleremo il 2 giugno - le donne votavano per la prima volta. Erano più della metà degli elettori e hanno fatto vincere le Repubblica. Le 21 costituenti hanno realizzato alleanze fra loro, pur appartenendo a partiti diversi – molto confliggenti - su articoli tra i più significativi della Carta Costituzionale. Alla prossime amministrative, nelle città più importanti, invece, i partiti più grandi non hanno presentano nemmeno una donna come candidata a sindaco.  

Donne
Evviva le donne iraniane, determinanti per i voto riformista . Il loro '68!

Maestri 1
Umberto Eco un intellettuale gigante, un professore esemplare; un uomo da ammirare. Ha onorato la cultura e l’Italia. Grazie.
Maestri 2
Per noi è Lui un Oscar vivente. La sua musica vivrà per sempre. Grazie Maestro Morricone. Siamo orgogliosi e grati per l’onore regalato all’Italia.
Maestri 3
In Senato è stato ricordato Ezio Vanoni nel sessantesimo della sua scomparsa. Un gigante come politico e come uomo. Da studiare per conoscerne il pensiero economico e istituzionale, perché serve. Eccome! Considerato “di sinistra” si è limitato ad affermare che se stare dalla parte dei più deboli della società significa essere di sinistra, ebbene lo era!

Conti
Carlo, complimenti! Oltre 10 milioni di spettatori lontani dai talk show! Peccato il politically correct a senso unico.

Stilisti
Di lingua italiana e di abiti per i nostri vertici politici. Forse non hanno tempo di guardarsi allo specchio né di controllarsi in fotografia... Riguarda soprattutto la dignità delle istituzioni e dei cittadini rappresentati.  

Minori non accompagnati
Sono 12.000. In Parlamento giace un disegno di legge che struttura l'accoglienza, in modo da garantire loro dignità e futuro. Non ha costi aggiuntivi rispetto a quanto già si spende per servizi più diversi, da eccellenti a indecorosi. I minori sono "merce" di scambio politico solo quando serve?

Mondo più a rischio
Aumento vendita armi (anche dall'Italia) del 14% verso Medio Oriente (Arabia e Qatar + 280%) secondo  il Rapporto  ISPRI  (Istituto ricerca sulla pace) di Stoccolma.  

Cattivo esempio
Politici che aggirano le leggi italiane (di cui sono estensori) per acquistare un figlio!? Il figlio non sperimenterà il profumo del seno e del latte materno; altre esperienze gli saranno sottratte: se non è egoismo degli adulti...

Eccessivi
Aggettivi in auge in questo tempo: storico, epocale ...non esageriamo, perché poi la realtà si incarica di ridimensionare.  

Petaloso

Questo sì, un neologismo poetico ed espressivo. Che intelligenza! Ha fatto notizia il neologismo di un bambino che ha inventato "petaloso" per aggettivare un fiore dai tanti petali. Che bello, finalmente! Invece di parolacce un linguaggio che migliora perfino la capacità di comunicare.