giovedì 18 gennaio 2018

MIX Newsletter / Gennaio 2018 / Editoriale


DECIDERE

Il 2018 si apre senza bisogno che un venditore di almanacchi tenti di indorare la pillola. Siamo già bombardati da fuochi d’artificio, fuori luogo, di politici che le sparano grosse in un anticipo di campagna elettorale che non depone a favore della chiarezza nella distinzione, della signorilità del confronto anche aspro, del linguaggio appropriato.
Si è conclusa una legislatura giudicata piuttosto sbrigativamente “la peggiore di sempre“. A chi giova, dovendo motivare i cittadini a votare i parlamentari, indebolire la reputazione del Parlamento?
In realtà da qualche anno anche importanti media hanno dato il loro contributo a demolire l’immagine del Parlamento e della politica, facendo di ogni erba un fascio. Diremmo di tutti i nostri concittadini “siete tutti uguali“? Per i politici è stato un ritornello mai contestato.
Il Presidente Mattarella con un’immagine molto espressiva ha ricordato che sono i cittadini col voto a riempire le pagine bianche della storia civile del Paese. Importante il suo invito ai diciottenni. Come appassionarli alla politica? Sono certamente i migliori utenti della Rete ma a loro manca spesso la conoscenza diretta di persone e di fatti per poter “farsi una idea”. Spesso sono molto motivati al volontariato ma tiepidi per la politica. È stata una esperienza significativa quella attuata da Renzo Arbore, che sulle ceneri di “Indietro tutta”, ha proposto un nuovo format “Indietro tutta 30 e lode” col coinvolgimento di giovani universitari - i millenials- che non conoscevano il programma originale e si sono molto appassionati a quel tipo di umorismo. Non si può apprezzare ciò che non si conosce. Pensateci politici!
La legge elettorale attuale consentirebbe di non votare i partiti che mettono in lista incompetenti e “immediati”. È prevalentemente proporzionale e quindi esige una capacità ‘politica’ di coesione fra simili, per alleanze di governo. Cadute - fortunatamente- le primarie parlamentarie (tranne che per M5S) non è garantito che si scelgano competenti e appassionati ad un impegno molto diverso da come è percepito e da come è raccontato. Si inseguono ‘testimonial’ da sport, spettacolo, jet set; recano il contributo della notorietà, ma non necessariamente la faticosa umiltà del lavoro parlamentare da ‘peones’ (altra brutta espressione).
La DC aveva sperimentato di tutto per recuperare alla politica ceti culturali, che sono la ricchezza del Paese. Inventò l’Assemblea degli esterni. Dopo una breve esperienza, sparirono; tra le poche eccezioni, Pietro Scoppola che fu rieletto al Senato e divenne punto di riferimento per molti. Anche il PCI attirò gli indipendenti di sinistra e la cronaca parlamentare ne racconta le vicende.
Urge una classe dirigente in grado di assumere ruoli direttivi nelle Assemblee di Camera e Senato. Ricordiamo come sono avvenute, per esempio, le nomine nella legislatura appena conclusa. Ora accadrà – una regola partitocratica cioè potere dei partiti sulla democrazia – che non saranno candidati alcuni parlamentari a causa del numero delle legislature fatte. Così mancheranno, per esempio, eccellenti presidenti di Commissione che hanno dato forza a governo e a parlamentari. In una democrazia gli eletti dovrebbero cessare il servizio quando vengono bocciati dagli elettori. Che vergogna far chiedere la deroga a personalità di prim’ordine, che hanno onorato il loro ruolo.
Per una bella politica occorre coscienza e consapevolezza di ciò che ci ha preceduto, un giudizio sul presente per progettare il futuro. Urge una classe dirigente che sappia assumere decisioni tempestive per la soluzione dei problemi che riguardano la vita della comunità (Bene comune) e di ciascun cittadino. La democrazia non decidente alla fine si indebolisce, fino a far evocare la necessità di personalità forti, di uomini soli al comando e, a quel punto, e alla contestazione dei costi della politica, della democrazia!
L'incapacità decisionale è semplificabile con alcuni recenti interventi. Accantonata la vicenda della legge elettorale, che ha segnalato tutte le sue incongruenze a partire dalla raccolta firme. Si pensi alle maestre licenziate che, a causa dei mancati concorsi, ma secondo le norme preesistenti, si sono ormai “laureate” insegnando, avendo frequentato anche corsi abilitanti speciali.
Una ‘balena burocratica’ ha lasciato un cetaceo spiaggiato in balia di 17 (se corrisponde al vero) diversi enti responsabili. L’autorità statale non avrebbe potuto decretare di trascinarla al largo per la naturale sepoltura nel suo elemento, come accade anche agli eroi che vengono affidati al mare?! E per trovare dove collocare le macerie del terremoto che cosa o chi bisogna attendere? E le province abolite solo per finta? Non sarebbe il caso di ripristinarle, visto che la Costituzione le prevede ancora e che le loro funzioni erano ben gradite ai cittadini (più delle Regioni!)?
Nei programmi elettorali sarebbe bene che fossero assunti gli impegni a rendere la burocrazia al servizio dei cittadini, invece che alla deresponsabilizzazione delle amministrazioni e ai ricorsi, che bloccano risorse, attività produttive pubbliche e private, ecc. (abolire la “Bassanini”, per esempio?)
Uno sfortunato (impolitico) sorteggio ha allontanato EMA da Milano, ma è noto lo scetticismo degli eurotecnocrati sul funzionamento della giustizia civile in Italia, e non solo: si pensi ai magistrati che decidono in merito alla prescrizione di terapie, di qualità dei farmaci.
La bella politica coinvolge i cittadini per i grandi problemi non solo interni ma anche internazionali; l’Italia durante la prossima legislatura dovrà affrontare appuntamenti importanti (contingenti militari in scenari delicati, clima, Europa).
Commentatori e politologi ultimamente insistono sulle analisi della difficoltà della democrazia rappresentativa, quasi di una sua debolezza culturale, e sulle crisi in particolare delle socialdemocrazie. Tuttavia abbiamo un vicino -la Francia- il cui giovane Presidente, contrariamente al giovanissimo cancelliere austriaco di destra Kurz, ha prospettato ai francesi obiettivi alti, impegnativi, degni del loro orgoglio e, soprattutto, la marcia verso l’Europa.
Non si azzardino i politici che si candidano a governare l’Italia a sottrarre alle nuove generazioni il sogno degli Stati Uniti d’Europa! “Mai come ora c'è bisogno di politica alta, di ragione e di emozioni positive. La politica è bella anche perché, specie quando tutto cambia, si capisce insieme, si ascolta, si studia, si cambia idea: insieme!” (Veltroni). (m.g.)

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Pensieri in viaggio / Gennaio 2018


Ecologia responsabile
I sacchetti biodegradabili sono un dovere verso la comunità e il futuro nostro e del pianeta. Del resto anche i sacchetti e le borse non biodegradabili sono sempre state nello scontrino della spesa. Caso mai decretare il massimo del costo applicabile. Piuttosto rottamare (in questo caso il termine è corretto) tutte le vecchie auto, furgoncini e motocarri fini a euro 4 diesel, con qualche incentivo che vale la candela di non chiudere le città, risparmiare energia e salvaguardare la salute.

Inferno sulle strade
È ora che i veicoli siano dotati di un dispositivo che fermi gli automezzi per impedire di telefonare e ‘messaggiare’ quando si guida.

Calcio
Campionato italiano? Cambiamo aggettivo. Ho seguito alcune partite che vedevano in campo due italiani di cognome e di fatto su ventidue! Per forza non riusciamo a comporre una nazionale che si qualifichi ai mondiali...

Inaccettabile
Alla stazione centrale di Napoli un quarantenne è morto perché il Servizio emergenza 118 non si è attivato. Io amo il Sud e sono esigente… I cittadini meridionali hanno gli stessi diritti a servizi efficienti!