Правда
Правда,
La Verità, è la testata di informazione storica della Russia. Per
decenni l’abbiamo considerata piuttosto di… disinformazione. In
realtà leggiamo i giornali alla ricerca di notizie vere e di
commenti significativi. Prima Brexit, poi le elezioni americane hanno
inficiato e non poco la credibilità sia della stampa che dei
sondaggi. Anche per il 4 dicembre si sta registrando una certa
attenzione ai sondaggi e, francamente, mi aspetto che anche in Italia
non abbiano successo.
Perché?
Perché penso che dobbiamo dedicarci a smentirli con il racconto
veritiero di quanto accadrà con il referendum costituzionale. E’
una consultazione popolare nel senso stretto del termine, in quanto
le regole che organizzano il funzionamento degli organi di
democrazia, appartengono alla volontà popolare. Ai cittadini
italiani deve stare a cuore il futuro del Paese piuttosto che le
sorti, più o meno luminose delle attuali forze politiche la cui
fortuna è obbligatoriamente contingente.
I
Presidenti del Consiglio passano ma la reputazione del Paese e la
credibilità circa la volontà di riformare verranno giudicate il 5
dicembre in Europa e nel mondo.
La
globalizzazione – abbiamo visto – è vera anche nella
contaminazione delle scelte politiche, più o meno populiste.
Vincesse il fronte del NO, appare già evidente dai sintomi che si
rilevano, che gli attuali alleati si “scioglierebbero” in tanti
rivali alla ricerca di una leadership che ciascuno non è disposto a
concedere ad altri.
Con
quale alleanze gli attuali alleati per il no potrebbero,
all’improvviso, essere in grado di fare le riforme non concesse in
un trentennio?
Il
SI consentirebbe di vedere applicato immediatamente, alla prossima
tornata elettorale, la riduzione dei parlamentari e la riforma del
bicameralismo, rendendo vera la rappresentanza degli enti locali.
Mancanza
di democrazia? La parte della Costituzione relativa a governo e
presidenza della repubblica non è modificata: quali poteri
concentrati in organi non modificati? Ed anzi per l'elezione del
Presidente della Repubblica è richiesta una maggioranza molto più
elevata, che esige quindi una grande intesa anche con le opposizioni.
Inoltre i consiglieri regionali – che diventano senatori – sono
eletti con il sistema delle preferenze dai loro elettori e i sindaci
con l’elezione diretta! Si obietta che non si sa come saranno
eletti.
La
Costituzione prevede la composizione degli organi non i sistemi
elettorali. È così anche nel testo della Costituzione vigente. Il
numero dei parlamentari diminuisce immediatamente invece di aspettare
le proposte di legge delle opposizioni, che chissà quando saranno
approvate, visto che non c’è accordo tra i vari partiti.
Berlusconi
conta addirittura di aprire un dialogo con Renzi subito dopo aver
vinto il referendum...
C’è
anche una questione di coerenza: sono paladini del no quei
parlamentari che hanno votato in tre fasi successive le riforme che
sono sottoposte al referendum. Come fidarsi che saranno pronti a
riforme future, visto che non approvano nemmeno quelle che hanno già
votato? (m.g.)