domenica 8 febbraio 2015

Mix Newsletter / Febbraio 2015


OPERAZIONE POLITICA PERFETTA

Confesso che sabato mattina 31 gennaio, per la prima volta, mi è dispiaciuto di non essere più in Parlamento.
Commossa ho seguito l'elezione del Presidente della Repubblica. Siamo fortunati ad aver avuto una larga convergenza su Sergio Mattarella; ancora una volta il Parlamento non ha sbagliato.
Eppure in questa assemblea, questa volta, erano di più i grandi elettori che non avevano avuto modo di conoscerlo direttamente. E, infatti, anche quei parlamentari che non lo hanno votato, ma l'hanno conosciuto, non hanno potuto evitare di descriverne le caratteristiche personali.
Sobrio, mite, rigoroso: tutte le doti attribuite sono note a chi lo conosce e spero siano auspicio per le generazioni di politici che si appassioneranno a quella attività che secondo Paolo VI ha definito "forma esigente di carità ".
Abbiamo registrato con soddisfazione che il PD ha trascinato la volata e con la sua compattezza ha testimoniato che senza partiti non vive la politica. 
È stato un Parlamento "acerbo" ad offrirci uno spettacolo di due anni fa. I giovani parlamentari erano arrivati in Parlamento pieni di entusiasmo e poveri di esperienza. “Sono stato votato dai miei supporter e rispondo solo a loro”. Consultazione via net work, ecc. 
Le istituzioni sono cosa seria!
Perfino i partiti che entrano in Parlamento, portati dall’antipolitica, alla fine si sottomettono al suo alto compito di rappresentanza non solo delle contestazioni ma anche delle attese dei cittadini: è successo alla Lega, molti del M5S lo stanno dimostrando, a suo tempo l'Uomo Qualunque è scomparso senza lasciare il segno...) È stato votato il più limpido rappresentante di uno stacco dal passato: non sembri una contraddizione rispetto al suo stato anagrafico. È una specie di rivincita della politica  rispetto al mito giovanilista. 
Il Paese va rappresentato TUTTO, cioè il suo passato e il presente per poter marciare verso il futuro, avendo chiara la rotta. Il passato di un popolo è la sua storia; il passato delle istituzioni è la loro evoluzione causata dall'intreccio di condizioni economiche, culturali e perfino ideologiche, interpretate dai Partiti.
Mattarella non è la DC che ritorna (lo è ancora meno Matteo Renzi!), perché la storia non si ripete. Non si preoccupino quelli che temono di morire democristiani! La DC ha concluso il suo ciclo storico (anche per loro) avendo portato a termine la sua funzione di garanzia del pluralismo politico, dell'europeismo, dell'atlantismo; e quando il PCI ha dovuto concludere la sua storia precedente di antagonista per divenire parte in causa nel governo del sistema.
Occorre conoscere la storia per amare e saper fare politica. I nostri giovani leggano i curricula dei Costituenti e dei loro propri predecessori.  
È vero che basterebbe aver compiuto 50 anni per essere eletto Presidente della Repubblica, ma credo che senza esperienza professionale e istituzionale non si è "competenti” ad assumere l'alto compito di rappresentare l'unità  (art. 87 Cost).  
I concittadini evocati dal Presidente Mattarella sono di tutte le età ed anzi in Italia abbiamo la popolazione anziana tra le più numerose al mondo. Stucchevole l'età per giudicare le competenze. È un fatto che sia in Parlamento che nel Paese la più parte delle persone non avevano precedentemente conosciuto Sergio Mattarella.
I grandi elettori si sono fidati di un metodo di scelta squisitamente politico ed hanno ottenuto un risultato che riqualifica il loro ruolo.
Il discorso di Renzi ai suoi gruppi parlamentati è stato il discorso perfetto di un Segretario di Partito. Ora è indispensabile non perdere di vista il nobile compito dei partiti che è, innanzitutto, la selezione della classe dirigente interna e per il Paese.
Il PD che, nuovo Crono, ha distrutto i suoi primi segretari, è finalmente uscito dal noviziato: è vivo il PD vero, ed è, forse, finita  la transizione. Non è stato ancora il tempo di una donna: sarà la prossima volta. È bella la storia delle Jotti, Anselmi, Seroni, Martini, Tedesco: le donne della stagione delle riforme, dal diritto di famiglia alla riforma sanitaria, passando dalla legge sulla maternità, l'adozione, violenza sessuale, ecc. Tutte capaci di essere "pontiere" nei loro partiti, perché si trattava spesso di posizioni "sensibili"...
Mattarella accompagna la stagione delle riforme e apre la “terza repubblica” (è noto che penso sia la Seconda, perché solo ora avviene un radicale mutamento istituzionale, ma ormai la conta è quella e mi adeguo). La sua elezione dà senso al secondo mandato di Napolitano e ne riscatta le dimissioni.
Sul Colle abita una persona che capisce e si dedicherà "alle sofferenze e alle speranze" degli Italiani. Vorrei che lo si guardasse -soprattutto i giovani- come esempio per recuperare il senso e la funzione della politica che porta un professore, dai suoi studi, al Quirinale, con una vita sobria, laboriosa, esemplare. È la sua storia personale di cattolico democratico che lo accredita idoneo ad attraversare questa nostra stagione di cambiamenti epocali a livello planetario, e radicali in casa nostra. Il cattolicesimo democratico è una linfa indispensabile alla buona politica: introduce quell'umanesimo che tempera l'eccesso di superomismo tecnologico, scientifico, relativista, nichilista.  
È il fondamento della cultura europea, ingrediente indispensabile per rilanciare Il processo di costruzione degli Stati Uniti d'Europa.
In Europa bisogna esserci! Abbiamo per ora un Parlamento che ha votato organi precedentemente nominati dai Governi, ma non siamo ancora nella pienezza dell'ordinamento democratico. Mi chiedo perché il governo italiano e il parlamento non organizzano un sistematico collegamento che non sia solo una Commissione parlamentare. Forse ci dimentichiamo che oltre alle rappresentanze politiche nelle istituzioni internazionali sono molto importanti e di aiuto essenziale gli ‘sherpa', cioè quei tecnici che sono espressione di ciascun Paese e vengono inviati per un certo numero di anni ad occupare posti dirigenziali e organizzativi. Esiste una modalità sistematica perché i Ministri conoscano i nostri espatriati, li convochino, li mettano in rete con i parlamentari eletti in Europa? Se ciascuno è collocato in un "limbo" sia pure prestigioso, che ne viene all'Italia? L'attivismo meritorio di Renzi di far "cambiare verso" all'Europa ha bisogno di supporto continuativo. È facile, per chi conosce le sedi degli organismi internazionali, accorgersi che, ad esempio, un funzionario inglese sente le spalle coperte dall'Union Jack e constatare, invece, la solitudine dei nostri. I risultati si ottengono se garantiamo continuità e copertura a chi deve fare la "guardia al bidone" tutti i giorni.  La marcia verso gli Stati Uniti ha bisogno di visione, passione, organizzazione. Il Paese è debole se la politica è debole. Stiamo vivendo giorni in cui si vede che la politica è cosa seria e che con le furbizie si perde la bussola.
Che sia la volta buona? Un argomento in più per essere grati alla elezione di Sergio Mattarella. (m.g.)

MIX Newsletter / Febbraio 2015 / Il Presidente

“Il pensiero va prima di tutto 
e innanzitutto 
alle sofferenze e alle speranze 
dei nostri concittadini”. 

Pensieri in viaggio / Febbraio 2015


Ebola. Finito l'allarme per gli occidentali, di Ebola non si parla più E' rimasta africana. 

Ora. Il Commissario Sala ha dichiarato che non si sta perdendo nemmeno un'ora per essere pronti ad inaugurare Expo. Ci sono state tante ore lavorative per anni, in cui lavorare giorno e notte, festivi compresi.  Non abbiamo mai visto come fanno all’estero, nei Paesi ad alta produttività? 

Sud. Non è accettabile un Paese diviso in due. I contratti di lavoro al sud, gli ospedali al sud, le scuole al sud sono per cittadini Italiani diversi da quelli del nord? Un presidente siciliano darà impulso ad un vero "Progetto Sud"? Bisogna amare il Sud e l'Italia, per avere risultati grandi per tutti. 

Jeans e cravatta. Chi veste informale nelle cerimonie istituzionali e nei luoghi di rappresentanza, che messaggio intende dare? DI pauperismo? Piuttosto di vetero  conformismo (ormai è anticonformista chi veste elegante). Il rispetto per le istituzioni, per se stessi e per chi si rappresenta, mi pare una prima scelta. 

Sicurezza. Vediamo in città e in punti sensibili molte forze dell'ordine. Non so se sufficientemente pronte a reagire in caso di necessità (Francia docet). Tocca anche a noi cittadini vigilare e aiutare. 

Accattonaggio. È troppo diffuso e molesto e si rischia una ribellione dei cittadini. È vietato e penso sia possibile seguire tutti gli abusivi che vendono oggetti di ogni tipo fino a dove si ricoverano la sera e interrompere un fenomeno  che oltre ad essere inaccettabile, alimenta il racket di ogni tipo. 

Roghi. Non guardiamo e chiediamo che non vengano rese note le immagini degli orridi assassinii dei jiaidisti. Facciamo il loro gioco accettando la loro tecnica comunicativa. 

Basta. Penso sia il caso di tenerci in gola qualche espressione “libera” e volgare se fa male (tanto male!).