martedì 18 novembre 2014

MIX Novembre 2014


CAMBIO DI PASSO

Ho incontrato persone che hanno confessato di essersi commosse per lo sceneggiato “La strada diritta” che la RAI ha programmato per ricordare la costruzione dell’autostrada del sole. 
L’Italia e gli Italiani si sono ricostruiti insieme dopo le distruzioni della guerra con entusiasmo, passione civile e grande capacità di lavoro unita a sacrificio ed austerità. 
Per unire Milano a Napoli sono bastati 8 anni (maggio 1956, ottobre 1964): ha davvero cucito il Paese con un  grande sforzo di coesione. Oggi manca questa e, insieme, tutte le altre virtù; si pensi da quanti anni si attende la conclusione della Salerno-Reggio Calabria! Per non parlare con dolore e indignazione di tutte le opere iniziate e non completate in occasione dei vari grandi eventi (mondiali di calcio, mondiali di nuoto). Expo fa temere molto… 
Come mai in Italia -diversamente che altrove- per le grandi infrastrutture i contratti non prevedono lavoro giorno e notte, tutti i giorni della settimana?  
E non sono previste pesanti penalità per i ritardi invece delle perizie supplettive con aggravi finanziari per cui non bastano i fondi stabiliti (con qualche aggravio anche di corruzione)? Forse bisognerebbe anche porre attenzione ai General Contractor che, dopo aver vinto gli appalti, non facciano lavorare i materiali all’estero dove il costo del lavoro è inferiore, ma prendono i soldi degli Italiani! Queste riflessioni si inseriscono in un  momento nel quale il Paese sta soffrendo una coda drammatica della crisi, mentre le forze politiche non dimostrano la stessa tensione degli anni della ricostruzione ed, anzi, si frantumano in correnti e sottocorrenti. Ovviamente la responsabilità maggiore è affidata al PD, cui gli elettori hanno attribuito -fino ad ora- una fiducia precedentemente mai registrata. 
A me sembra che il PD di Renzi sia quello immaginato al Lingotto.  Purtroppo a Veltroni non fu consentito di completare il disegno e non vorrei che siano ancora vive le stesse spinte centrifughe di allora. Ricorderanno tutti che Veltroni, nelle cento città visitate per i comizi della campagna elettorale del 2003, insisteva nel non dividere lavoratori e imprenditori: gli uni e gli altri ugualmente produttivi per lo sviluppo del Paese. Ora, almeno una parte del PD, attribuisce più al sindacato che al parlamento la rappresentanza degli interessi del Paese.Quando era Blair a rinnovare la sinistra, era da imitare, invece a Renzi si rimprovera di assomigliare alla Thatcher. 
La buona politica prevede che ad ogni istanza sociale ed istituzionale sia riservato il compito proprio senza sovrapposizioni o scavalchi. Molte esperienze di questi ultimi mesi dimostrano quanto sia negativo per la salute delle istituzioni avere la prevaricazione della magistratura inquirente su quella giudicante; dei giudici sulla sanità; dei sindaci sulle leggi, ecc. Non è questo il modo di rispettare ed educare alla legalità. Non è ininfluente nemmeno per la crescita e lo sviluppo avere il rispetto delle leggi, la loro tempestiva, trasparente e corretta  applicazione. Perciò è stata importante l’approvazione in parlamento della riforma della  giustizia civile; il Jobs Act andrebbe ben capito e spiegato e infine non si può dire che la legge elettorale è meno importante per il  cittadino. Infatti se sarà chiaro attribuire l’onere di governare a chi vince inequivocabilmente le elezioni, sarà facile per il cittadino controllare e giudicare gli eletti, attivando davvero l’alternanza a fine mandato con un giudizio altrettanto chiaro e  severo. 
E’ necessario far tornare i partiti ai loro compiti: devono indicare i candidati ai diversi livelli di responsabilità abbandonando ormai le primarie. Sono state uno strumento utile a far concludere la infinita transizione italiana. l’esempio è stato Chiamparino per il Piemonte. Basta candidature plurime perché occorre essere in tanti a raccogliere consensi e, soprattutto, non passare da un seggio appena conquistato a un altro livello elettivo, perché gli elettori hanno il diritto  di essere rassicurati nelle loro scelte e gli eletti devono fare politica per servizio nelle istituzioni prescelte e non utilizzarle per  fare carriera. “Abbiamo una bocca e due orecchie: per ascoltare di più e parlare di meno” (anonimo cinese). E' un perfetto e sapiente  suggerimento che vale soprattutto in questo tempo in cui si rischia di affidare troppo alla rete quei rapporti che devono essere anche umani fra gli eletti e gli elettori. 
E’ la strada per  recuperare credibilità alla politica perché è deleterio per tutti il populismo che allontana. La cerimonia per l’inaugurazione dell’ultima galleria della Variante di Valico ha consentito al Presidente del Consiglio di sottolineare le capacità e l’ingegno degli Italiani, vero ingrediente per costruire fiducia e credere nel futuro. Purtroppo un muro recentemente costruito a Carrara è franato con gravi danni. I progettisti e le maestranze non erano consapevoli della inadeguata qualità del manufatto? La fiducia viene costruita dal singolo cittadino che onora il proprio impegno di lavoro e non solo dalla politica che, ovviamente, deve per prima dare l’esempio. Fa bene Matteo Renzi a visitare le fabbriche e le scuole ed anche dimostrare grande attivismo ed energia. Il Paese ha bisogno di constatare che si è voltato pagina. E’ servito purtroppo un taglio netto con i riti del passato. 
La chiarezza, la trasparenza, il contatto diretto danno frutti; i “due forni” sarebbe anticaglia. Renzi ha tagliato di netto il “nodo gordiano” altrimenti sarebbe stato impaniato in nodi da troppo tempo irrisolti. Gli Italiani lo hanno capito e lo sostengono. Il metodo suggerisce di applicarlo anche riguardo a quei discorsi, talvolta vani, con cui si polemizza sulla burocrazia come causa di ritardi e inefficienze. E’ vero che chi rappresenta un servizio pubblico ha una speciale responsabilità nell’ottemperare ai propri compiti nel favorire la buona e tempestiva riuscita delle procedure; alla legislazione il compito di semplificare, controllare, incentivare. Perciò meno concerti, proroghe, deroghe e, soprattutto, tutela dei dipendenti pubblici affinché non debbano attivarsi in modo “difensivo”.  
“Torneranno i prati” è il messaggio del titolo di un film di Olmi che ricorda la drammatica e lunga prima guerra mondiale. Dopo quella distruzione materiale e morale, gli Italiani cambiarono, anch’essi, passo e ricostruirono gagliardamente il Paese. Oggi sono assai meno faticosi i nostri passi e quindi il “cambio di passo” ci riguarda personalmente, se vogliamo il Paese rinato e rinnovato. (m.g.)

MIX Novembre 2014 / Il Paese merita un futuro di coesione sociale per lo sviluppo

Il Futuro è l'inizio



Il lavoro decide il futuro











Pensieri in viaggio / Novembre 2014


Donne. Belle e brutte notizie. Una scienziata italiana, Fabiola Gianotti, guida il CERN di Ginevra. Una donna Iraniana, Reyhaneh Jabbari, esempio di tante altre, incarcerata e lapidata, essendo vittima e non colpevole! L’impegno occidentale per i diritti umani? 

Cristiani. Continua nel mondo il massacro di innocenti, a causa della loro fede religiosa. I due coniugi pakistani, Shama e Shehzad, sono stati bruciati vivi e sono molte le  minoranze che vengono eliminate. L’impegno occidentale per i diritti umani? 

Muri. Il 9 novembre di 25 anni fa è caduto il Muro di Berlino. Quando  fu costruito ci si abituò alla divisione della Germania, oggi reagiremmo con più forza contro altri muri? I venti-trentenni di oggi cosa sanno? C’è la responsabilità di far conoscere la storia. 
Purtroppo, oggi, non si stanno demolendo ben altri muri, sia mentali che materiali.

Bookcity. Milano, nonostante l’allerta meteo, gode di  900 eventi culturali per tutte  le età e gusti.  

Bus city. A Roma migliaia di bus turistici dissestano le strade, rallentano le corse del  trasporto locale, fanno impazzire il traffico e aumentano l’inquinamento.

19 ottobre 2014

Paolo VI Beato


Il Papa che ha visto il futuro: ha chiamato lo sviluppo nuovo nome della pace; ha definito la politica una forma elevata di carità; è stato tra la gente, ne ha capito i drammi e li ha  fatti propri. Il Papa della difesa del genere umano e che, come profeta biblico, ha dato del Tu a Dio per rimproverarlo di non aver ascoltato il grido di dolore per l’assassinio di Aldo Moro.