giovedì 5 novembre 2015

MIX Newsletter / Novembre 2015 / Editoriale


FIDUCIA? 

Ciampi apriva le sedute del Consiglio dei Ministri informandoci sul grado di fiducia e il suo valore. Alcuni Ministri, grandi esperti di economia e finanza - Andreatta, Spaventa, Barucci, Savona, Baratta - coglievano immediatamente i segnali. Poi abbiamo imparato tutti - anch'io - che non si trattava di una virtù morale ma di un valore pesante, ancorché virtuale, nella graduatoria dei Paesi più industrializzati. Perciò in questi mesi ho seguito con ansia il recupero dell'Italia in questa speciale hit parade e mi rattrista constatare come politici di lungo corso, di tutte le parti, non apprezzano, non sostengano ed anzi lavorano per ridurre anziché potenziare il grado di fiducia. 
Non occorre essere sempre d'accordo col Governo o la maggioranza, perché anche dall'opposizione si può dimostrare che si è in grado di dare garanzie sulla tenuta complessiva del Paese. È interesse di tutti, di chi governa e di chi aspira a governare. 
Purtroppo, tenuto conto che per avere fiducia nel futuro, bisogna non temere di rimanere senza lavoro, di veder ridotta l'aspettativa di pensioni gratificanti, si sono incaricati cittadini dal posto sicuro, dipendenti del Comune di San Remo, a dimostrare scarso senso dell'onore prima ancora della responsabilità professionale, ferendo la credibilità di tutti i dipendenti pubblici corretti. Spero che il licenziamento "in tronco" - cosa serve di più della prova visiva? - e le conseguenze patrimoniali aiutino a credere che c'è volontà di giustizia nelle istituzioni. E il Comune di San Remo non faccia assunzioni per sostituire i fraudolenti, perché - a quanto pare - non servivano! 
A fronte di questi cittadini per i quali provo vergogna al posto loro, recentemente, il Presidente Mattarella ha insignito con le onorificenze della Repubblica 18 cittadini "normali" - i volti della Repubblica - e con la medaglia d'oro, alla memoria, un immigrato che ha sacrificato la sua vita per salvare quella di un italiano. 
Credo ci sia necessità di diffondere e far conoscere le buone notizie. 
Compito peculiare della Rai. La "nuova" Rai sia controcorrente: basta programmi di criminologia, di cronaca nera e nerissima, di spettacoli con insulti e parolacce. Del resto sono certificati i successi di alcune fiction dai valori positivi o programmi di cultura. 
Per Expo c'è stata una comunicazione idonea che ha reso l'idea della grandiosità dell’evento anche per chi non ha avuto l'opportunità di visitare l'esposizione internazionale. "Si vince uniti" ha ricordato, alla conclusione, il Capo dello Stato. Eppure all'inizio tante Cassandre facevano il tifo per l'insuccesso. 
Non ci sono Nazioni tanto masochiste quanto riesce ad essere l'Italia  tanto che, a successo registrato, c'è chi filosofeggia sui costi, sul debiti, sul dopo... È stato un evento che ci ha qualificati sul pianeta ed è bene e utile che si esprima orgoglio. Forse, per non attendere troppo le determinazioni future, sarebbe stato utile traguardare, fin dalla progettazione, la destinazione finale, prevedendo funzioni interscambiabili. Quattro anni fa il Consiglio Regionale lombardo approvò all'unanimità una mozione che collocava in quell'area la “città della giustizia”, per liberare il centro dal disumano carcere di San Vitttore e dall'inagibile palazzo di Giustizia, con la evidente prospettiva di riqualificare una strepitosa porzione di Milano. La zona Expo, servitissima  di collegamenti, sarebbe l'ideale anche per uno stadio (fortunatamente è tramontata l'idea di costruirne uno in Centro Città) e il bel teatro all'aperto, facilmente ampliabile, potrebbe servire per i grandi concerti che convogliano grandi folle.  La “città della conoscenza”? Benissimo! Col Campus universitario ci stanno bene gli impianti sportivi... ecc. ecc. ecc. Potrei continuare all'infinito. 
Mi preme ricordare che dopo Expo, Milano ha bisogno di una "visione" che faccia sognare i cittadini milanesi e li riporti con passione a votare, la prossima primavera, amministratori di qualità. Per primi i partiti devono proporre programmi che inducano speranza e fiducia. È l'occasione, con Roma e Milano, di guidare il futuro. Non solo crescita, ma sviluppo serve a motivare i cittadini. Due capitali tanto diverse - Madrid e Varsavia - agli occhi dei visitatori mostrano una performance invidiabile. Solo qualche anno fa, invece... 
Servono uomini e donne dalla caratura politica. È una evidente dichiarazione di incapacità di selezione da parte dei partiti la ricerca di "papi stranieri". Non basta essere manager, magistrato, o altro professionista per avere la competenza per guidare una città. Tra l'altro una delle difficoltà che vive il Paese è dovuta proprio alla trasposizione di ruolo: si tenta sempre di fare il mestiere di un altro, di giocare in campi altrui. È stato magistrale, in materia, un recente articolo di Sabino Cassese, che non si può certo dire non conosca le istituzioni e l'apparato pubblico. Mi interessa proporre un paio di riflessioni che riguardano il potenziamento della fiducia e trovo nella legge di stabilità degli agganci. 
Ad esempio, è tornata d'attualità la questione meridionale. Deve esserci una chiamata alla partecipazione di tutti i cittadini, a partire dal Sud. È vero che il Governo si sta impegnando, tuttavia, deve anche per quella parte importante d'Italia dimostrare di avere una visione. Il Rapporto SVIMEZ, recentemente presentato alla Camera dei Deputati, presenta una preziosa 'road map' delle urgenze. Se non bastassero i fatti! Messina senz'acqua: altro che ponte sullo stretto! Abbiamo pensato a cosa comporta il raddoppio del Canale di Suez, per il nostro Sud? Un numero maggiore di navi, e quindi di merci, attraverseranno lo Jonio per raggiungere Rotterdam, saltando possibili porti quali Taranto, Gioia Tauro, Napoli... Si pensi a quanto lavoro si svilupperebbe nei territori retrostanti. 
Un altro argomento mai prima affrontato con la legge di stabilità: si tratta di stanziamenti per combattere la povertà minorile, ma i titolari dei capitoli di spesa sono Ministero delle Finanze e Ministero del Lavoro, esclusi Istruzione e Salute. Non è definito chi li gestirà. Se si impantanano nella burocrazia delle competenze, ci saranno sprechi e scarsi risultati. Una rivoluzione sarebbe - finalmente! – un unico Ministero (per la Sicurezza Sociale oppure per i Servizi alla Persona) che coordini le competenze regionali in materia di integrazione sociosanitaria e assistenziale sempre invocata e mai realmente realizzata. Ci sarebbero meno sovrapposizioni di servizi e di erogazioni monetarie. E che  spending review, anche delle filiere burocratiche! 
Sarebbero molti altri gli esempi positivi da citare che - se conosciuti - possono suscitare fiducia. Purtroppo, credo che i primi a non aver fiducia in se stessi, oggi, sembrano i partiti. Certo hanno dato prove non esaltanti, ma tocca a loro autolegittimarsi. Innanzitutto dimostrando di non aver bisogno, e di non attendere, che sia la magistratura a fare pulizia. Esistono persone specchiate e competenti "coram populo". La loro valorizzazione, a prescindere dalle "sette" di appartenenza, evitando la deriva tecnocratica della politica che accresce, invece di guarire, la crisi di identità dei partiti, potrà recuperare fiducia. (m.g.

MIX Newsletter / Novembre 2015


Pensieri in viaggio / Novembre 2015

Carta di Milano
Sono stata cinque volte ad Expo e non sono riuscita a firmare la Carta di Milano. Mi sento moralmente firmataria e sono orgogliosa di questo lascito immenso per il futuro dell'umanità (purché la si attui). 

Carne sicura
Le carni italiane sono sicure, perché sottoposte a molti controlli sanitari. Infatti la veterinaria in Italia afferisce al Ministero della Salute, contrariamente ad altri Paesi. Mi sono molto rallegrata in questi giorni  perché da Ministro mi sono scontrata nientemeno che con Marcora, Ministro dell'Agricoltura, per mantenere la veterinaria - e perciò la competenza per la salute animale e alimentare - al Ministero della Sanità (si chiamava così allora).

Pregiudizi
Un giudice se è cattolico non è obiettivo, invece se laico e ideologicamente impostato sì?! Anche l'informazione è stata incompleta (maliziosamente ?): la Sezione del Consiglio di Stato, col dottor Deodato, è composta da cinque Consiglieri.  

ONU
Per i 60 anni di adesione dell'Italia, si è svolta una solenne e commovente cerimonia a Camere riunite a Montecitorio. Ban Ki  Moon ha molto lodato e ringraziato l'Italia per l’impegno nelle missioni di pace e ha ricordato quanto avesse voluto quella adesione De Gasperi che, purtroppo, non poté gioirne, perché morì qualche tempo prima.  
Alla standing ovation - se non ho visto male dalla tribuna - non hanno partecipato Sel e Destra. Anche rimproverando l'ONU (come ha fatto Renzi) per colpe che non possiamo dimenticare, non c'è dubbio che si tratta dell'istituzione in cui sono rappresentate le istanze di tutti i popoli e dove risuonano gli allarmi dei più vulnerabili.