martedì 3 dicembre 2013

Newsletter - MIX Ottobre 2013


FISSAZIONI

L'inizio dell'autunno è sembrato essere anche quello del nostro sistema democratico. In un tempo di grande populismo, che equivale alla ignoranza della storia e del valore della democrazia, ci è toccato di sentire minacciare le dimissioni di tutti i parlamentari del Popolo delle Libertà e, infine, anche quelle dei ministri. Purtroppo gli Italiani si sono abituati alle pagliacciate di certi politici, si sono indignati meno di quanto avrebbero dovuto, ed anzi, si sono confermati nei loro giudizi pesantemente negativi sulla politica. E' stato sufficiente, però, avvertire che la sfiducia al Governo Letta avrebbe rappresentato un disastro interno e internazionale, per recuperare la consapevolezza che non si può vivere senza la politica: sì, proprio così, non sembri eccessiva l'affermazione. Sindacati, imprenditori, associazioni, CEI e alleati internazionali si sono espressi con preoccupazione sulla incredibile situazione verificatasi in Italia.
La situazione continua ad avere fibrillazioni, anche perché i due Poli, per motivi molto diversi tra loro, attraversano scadenze di partito che non possono non influenzare anche il clima complessivo che si respira nel Paese. Il PDL non è in grado di decidere la sua strada; il PD, invece, sta affrontando le scadenze statutarie, che lo conducono prima alle primarie del prossimo 8 dicembre, e poi al congresso.
E’ noto che sono quattro i candidati alla segreteria nazionale e che Matteo Renzi appaia favorito. In realtà Renzi e Letta possono rappresentare davvero un cambio di passo: non è una questione generazionale nè di “democristianità” (anche se si sente molta nostalgia di quella stagione politica).
Dopo il primo Segretario Veltroni, con vice Franceschini, (che infruttuosamente ha lasciato l’incarico), il PD ha perso man mano lo spirito originario per entrare nell’alveo di un partito tradizionale, rinunciando all’ambizione ad essere “nuovo e diverso” e di coltivare la vocazione maggioritaria.
Recentemente, a distanza di pochi giorni, ho partecipato a due affollati importanti e significativi incontri: al Teatro Regio di Torino, l' Assemblea dei cattolici alla Settimana Sociale e alla Bocconi, a Milano, per il ricordo di Luigi Spaventa alla presenza del Capo dello Stato. Di quale forza politica i partecipanti possono essere gruppo di riferimento? Il mio PD dovrebbe essere in grado di assumerne le istanze e realizzare la sintesi più alta possibile di entrambe quelle assemblee.
Il compito per il prossimo Congresso, che sia davvero programmatico su basi ideali ben definite, dovrebbe saper parlare ad una platea di cittadini che escluda certamente le ali estreme.
Invece, ad alcune proposte e occasioni, sono state riservate reazioni che è difficile contemplare come ispirate al miglior riformismo.
La fissazione è uno stato patologico eppure molti, troppi nostri rappresentanti vivono di fissazioni. Se si parla di sovraffollamento delle carceri e di amnistia scatta la rivolta di tutti quelli che pensano invece che al Paese sempre a Berlusconi!
A favore o contro. Se si piangono vittime innocenti, che migrano per fuggire da fame, persecuzioni e guerre, subito alzano la voce quelli che vogliono respingerli nei loro Paesi e accusarli di reato di clandestinità anche se sono morti! Funzione dei partiti è la guida del sistema democratico e non la sudditanza agli umori e alle emozioni. Si è ripetuto -e non poteva che essere così!- che le leggi vanno rispettate, che le sentenze si attuano, che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Un partito nuovo e diverso, fedele a queste affermazioni, non può accettare di piegarsi a norme ad personam e quindi non deve nemmeno voler modificare i regolamenti parlamentari, per motivi contingenti. Quando il voto è segreto deve rimanere tale per chicchessia.
I parlamentari, tutti, che hanno il diritto (e forse anche il dovere) di visitare le carceri italiane, ci vadano senza essere seguiti dai giornalisti e senza preparare l’evento. Poi potranno riflettere attentamente, come si deve, sulle misure che sono proprie di un Paese civile. A quel punto potrebbero capire meglio anche il significato del messaggio inviato alle Camere da parte del Presidente Napolitano.
E’ tempo che alle grida (manzoniane) e agli scontri (veri) succeda la Politica (con la P maiuscola) che eserciti il suo proprio ruolo, che è il confronto pacato nel rispetto della dignità di tutti.
Forse è tempo che anche i media non giochino più coi tink tank per fare spettacolo e aiutino piuttosto a capire. (m.g.)

Nessun commento:

Posta un commento