venerdì 13 dicembre 2013

"Fate del Bene, siate egoisti"


Prendo in prestito un’espressione 
che sembra tanto contraddittoria 
e che richiede un attimo di riflessione 
per coglierne il significato: 
fate del bene, siate egoisti.

Le file registrate, domenica 8 dicembre per votare alle primarie del PD, hanno segnalato un rinnovato desiderio di partecipazione, di buona politica. E la gran parte delle persone che hanno reso possibile un risultato così netto, non erano soltanto giovani o giovanissimi. Tra le migliaia di volontari ai seggi e nella preparazione delle primarie i giovani sono stati veri protagonisti. Si incomincia con la generosità a dedicarci all’interesse generale e al bene comune. Giovani, almeno trentenni e quarantenni (ma non chiamiamoli “ragazzi” come ha fatto un giornale), sono tutti i componenti la segreteria; e -bella scelta-, la maggioranza è di donne.
Non so se i giornali con un po’ di perfidia hanno voluto affiancare all’età anche la provenienza correntizia (franceschiniani, veltroniani, ecc.). Certo i prescelti non sono persone angelicate: sono arrivate alla politica avendo seguito qualche leader. Anch’io se non avessi incontrato Marcora e la corrente di Base forse avrei seguito altre carriere.
Conta che si tratta di persone competenti e questo è un messaggio molto positivo. Le primarie di domenica scorsa hanno segnato una notevole differenza con le parlamentarie del 30 dicembre dell’anno scorso, che hanno prodotto quei gruppi parlamentari nelle cui fila, per non ricordare altro, ci sono i centouno franchi tiratori…
Le novità annunciate da Renzi sono state l’incentivo a che votassero, oltre ai militanti, molti cittadini che hanno dimostrato la esplicita volontà di partecipare. Ricordo che a conclusione dei suoi comizi ripeteva, quasi elencando un indice degli argomenti, che chi lo avrebbe votato doveva essere consapevole che votava l’intero pacchetto di proposte e indicazioni.
Questo responsabilizza sia l’eletto che gli elettori e, moltissimo, l’intero PD.
I commentatori hanno offerto molte analisi, alcune fondate, altre ancora intrise di velenosità, e sono queste che non devono condizionare gli eletti del PD in Parlamento. Questo vale anche in relazione al “patto” con Enrico Letta circa la durata del Governo.
Non azzardiamoci a usare Renzi per creare difficoltà aggiuntive alle già molte questioni aperte. Non si salverebbe nessuno se pensando al proprio ruolo e guardando la punta del proprio naso, invece che in alto e lontano. Si perde tutti: per primo il Paese e quindi la politica vissuta come dannosa e, infine, i politici disprezzati e svillaneggiati.
Essere generosi, utilizzare tutti i metodi di comunicazione per tenere unito il Paese e diffondere cultura e informazioni, rendendo facile da capire e trasparente l’azione politica, sarà la via, invece, per la vittoria di tutti: il Paese, la politica, i politici.
Il primo appuntamento per tutti i militanti sarà l’Assemblea Nazionale convocata a Milano domenica 15 dicembre. Un impegno mantenuto. Renzi aveva annunciato che avrebbe scelto Milano per il primo appuntamento solenne. Il Nord non contro il Sud, ma nord e sud coltivati con le loro specifiche potenzialità ed anche in questo campo sarà verificabile l’impegno.
Gli osservatori… osserveranno perfino i volti, oltre che il clima e le parole che abiteranno il salone della Fiera di Milano.
Il PD può incominciare a dare il buon esempio e a dimostrare che essere nuovo e diverso è il suo segno fondativo, dal Lingotto ad oggi, e per il futuro. (m.g.)

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