martedì 20 maggio 2014

MIX Maggio 2014


IL 25 MAGGIO 
PER GLI STATI UNITI
D’EUROPA

Chi non coltiva utopie si accontenta di realtà incrostate di delusioni, crisi, rancori, ignoranza: il futuro se non è sognato non si realizza. Da 70 anni l'Europa è in pace perché alcuni sognatori, osservate le macerie causate da una guerra che è stata mondiale e fratricida, hanno lanciato una sfida che i loro popoli hanno capito e condiviso.
L'Unione Europea ha ben meritato il premio Nobel per la Pace; intorno a noi non sono cessate le guerre e sono state sempre conseguenza di divisioni: si pensi alla ex Jugoslavia e, recentemente, alla Crimea. Le divisioni interne e internazionali dividono l'opinione pubblica con l'aggravio di crisi che, da politiche, diventano sociali ed economiche.
La campagna elettorale che si sta concludendo è stata caratterizzata da un populismo urlato contro l'Europa, contro l'euro, contro il nostro futuro di benessere e serenità sociale. Senza l'euro e fuori dall'Europa cosa sarebbero la nostra Italietta e la nostra liretta? Nemmeno la Germania è in grado di competere con Russia, Stati Uniti, Cina, India, Brasile... Chi è contro l'Europa fa il gioco di chi teme una potenza di oltre 500 milioni di abitanti, forza economica e culturale di prima grandezza. Se siamo insoddisfatti di come si presenta, oggi, la nostra Unione Europea dobbiamo "svoltare", votando massicciamente domenica 25 maggio quei nostri rappresentanti che credono possibile costruire gli Stati Uniti d' Europa.
La campagna elettorale ha mostrato quanto di peggio infetta la politica. Il grillismo non è protesta politica, ma deforma il linguaggio e il confronto: parolacce, richiami storici indecenti e paragoni offensivi per malati, anziani; conta sull'ignoranza e il rancore. Non si sviluppa il Paese senza Europa e senza coesione sociale. Anche questa campagna elettorale, come tutte le altre in Italia, che siano politiche, amministrative o europee (come l'attuale) e perfino i referendum, diventano sempre un duello all'OK Corral, contro il governo in carica, la sua maggioranza e tutti contro tutti.
E' certamente vero che se il PD ottiene un successo chiaro può imprimere una svolta alla nostra politica europea, perché Renzi si presenterebbe a guidare il semestre europeo con un consenso che dovrà essere considerato dai partners. Siamo così poco orgogliosi di noi stessi di non proporci agli altri Paese con la forza della nostra democrazia e della nostra storia? Vogliamo essere degni eredi di De Gasperi, Adenauer, Monet, Shumann rifondando l'Europa. E' pur vero che le immagini offerte dai parlamentari alla Camera e al Senato, come fossero al Bar Sport, o in qualche aula giudiziaria, ci fanno cogliere la distanza stellare dai quei Padri Fondatori e anche da tutti quegli eletti che, nel tempo, hanno onorato il loro ruolo con onestà e competenza.
Ogni volta che si pone un problema di corruzione si invocano nuove norme: in un Paese normale basterebbero i codici vigenti; più regole, più burocrazia, più rischi... Perfino per il calcio in Italia si chiedono leggi particolari; in Spagna chi ha lanciato una banana è stato radiato da tutti gli stadi per tutta la vita (da noi, 'a carogna 5 anni, e vedremo)!
Il Paese è serio e normale quando la dignità personale e di cittadino si esprime nella consapevolezza che non ci si deve sottrarre alla responsabilità individuale. E l'occasione per scegliere bene c'è! Per l'Europa si vota con le preferenze e perciò dipende da noi la compagine che ci rappresenterà (anche se garantisti, incominciamo a non votare inquisiti). Serve avviare una nuova generazione, insieme ai parlamentari già esperti, perché è indispensabile garantire continuità, conoscenza del sistema e rafforzare le relazioni da trasmettere ai nuovi.
Torniamo a pensare alla politica in grande: non solo social network, ma porta a porta, contatti personali, ascolto. La politica è soprattutto ascolto e controllo. La politica è cultura, è conoscenza: è conoscere la storia (insegniamola ai giovani!). La politica guida i fenomeni, non si fa trascinare. "Svoltiamo"! (m.g.)



Le mie preferenze di voto

Mi permetto di ricordare che sulla scheda per le elezioni europee 
si possono esprimere TRE preferenze combinate:
DUE donne e UN uomo, oppure DUE uomini e UNA donna.

Considero importante valorizzare competenza e continuità 
e poiché vivo su tre regioni, mi permetto alcune indicazioni, 
ovviamente senza pretendere di occupare tutte le caselle.

Per il collegio Nord-Ovest: PATRIZIA TOIA.

Per il Collegio Nord-Est: ZANONATO FLAVIO, ZOFFFOLI DAMIANO, VANTINI FEDERICO.

Per il Collegio Centro: SILVIA COSTA, GASBARRA ENRICO, SASSOLI DAVIDE.

Per le Amministrative:
Bergamo GIORGIO GORI
Firenze DARIO NARDELLA

Votare e far votare e' un segno di rispetto 
per se stessi e un atto d'amore per l'Italia, 
per figli e nipoti: una scelta di speranza per noi.


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