venerdì 8 marzo 2013

CAMBIAMO PER GOVERNARE


Tocca a noi. 
Lo abbiamo detto per impegnarci a far votare, ora e' un imperativo per tutti i cittadini.
I risultati elettorali hanno stupito tutti, vinti e vincitori. 
Che Paese e' emerso?
Anche il linguaggio e' un po' confuso.
Adesso studiamo gli Italiani, perché nei sistemi democratici i voti sono l'unico strumento con cui l'elettorato si esprime politicamente e parla ai politici. Alcuni alibi sono stati svelati: l'assenteismo non è stato causato dal maltempo; dove i cittadini potevano scegliere (elezioni regionali) si è votato di piu’; le cronache sugli sprechi dei rimborsi regionali non hanno fatto perdere il centrodestra in Lombardia. Grillo ha ottenuto voti anche dalla sinistra e dai piccoli e medi imprenditori. In Molise viene eletto un impresentabile e Berlusconi è tornato: non ha rimontato, e' rimasto al suo 20%. ecc.
Tutti contro tutti; contraddizioni in tutti .
Ricominciamo da capo. Perché i Partiti non possono solo sorprendersi, devono agire perché il loro compito e' esattamente di costruire un progetto Paese.
Grillo usa un linguaggio opposto al politichese, anche se promette l'impossibile, suscita attenzione ed apre gli occhi su problemi che erano sul tavolo da qualche anno, compreso l'urgenza delle riforme evocate e mai fatte.
Che campagna elettorale abbiamo visto? La televisione e' stata importante così come la rete, ma forse bisogna ricordarsi che ci sono comizi informali che fanno capire molto. Ho fatto campagna all'antica: a tu per tu con la difficoltà di reggere anche le insolenze; sui mezzi di trasporto (in metropolitana si legge Metro, Leggo) i discorsi che si coglievano,  inducevano ad evitare di farsi riconoscere come politici...
Al PD sentivo rimproverare l'assenza di un progetto chiaro, il mancato conflitto d'interessi, la mancata riforma elettorale, la farsa delle parlamentarie, le stesse facce, insufficiente difesa delle fasce più deboli, non riduzione delle spese dei politici ...potevo così obiettare che avremmo voluto governare per realizzare quanto dall'opposizione non avevamo potuto fare e non venivano nemmeno creduti i passi fatti dal Pd per dimezzare i rimborsi elettorali. In una parola non siamo arrivati ne' al cuore ne' alla pancia degli elettori (perfino dei nostri).
Può essere che siano stati i soldi a pesare nell'urna: IMU restituita, condoni, 1000 euro al mese di salario sociale, uscita dall' euro?
E si'! Se c'è un Paese che soffre, milioni di cittadini che hanno paura del futuro, non è pensabile che si potesse arrivare al voto come se si potesse rimanere quelli di sempre. Con Renzi sarebbe stata scritta una pagina diversa?
Forse è preservato per un tempo migliore, perché credo che non sarebbe stato possibile arginare il fenomeno 5 Stelle.
Ci sono state insistenze su nuovi diritti e ad argomenti di interesse dell’0,1% e trascurati quelli del 90%. Son tutti importanti i diritti inviolabili, ma è violata la dignità di cittadini di fronte ai cavilli burocratici: visite di controllo di invalidi civili gravissimi, 80 procedure per aprire una attività, "sevizie" agli sportelli di INPS, Equitalia, ecc. Fino a quando i cittadini non saranno considerati "padroni" dello Stato ma commessi dei dipendenti pubblici e gli stipendi dei dirigenti degli enti pubblici saranno stellari, mentre le pensioni sono vergognose, mancano i presupposti minimi per essere presi sul serio.
Il cambiamento e il governo -ha detto Bersani- sono contestuali. Deve essere così, infatti! Cambiamento e rinnovamento in politica e' ben altro che la sostituzione generazionale. 
I cittadini si aspettano anche di non vedere sempre le stesse facce, ma soprattutto di constatare comportamenti differenti. 
La politica che liscia il pelo invece di guidare i fenomeni non svolge il suo compito. 
Buon esempio nella semplicità e rigore personale, moralità pubblica e privata, competenza: dovrebbero essere queste le insegne della buona politica. 
Sono valori antichi, di sempre, per rivitalizzare il civismo e la partecipazione politica nuova. (m.g.)

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