giovedì 3 novembre 2016

Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927 – 1 novembre 2016)

Grazie TINA
 
Con Tina Anselmi scompare una testimone limpida di valori cristiani e democratici, una protagonista della politica italiana, fin dalla Resistenza. Bellissima l'espressione usata da Marco Damilano "una radice della democrazia”.
In una intervista, trasmessa dalla Rai il giorno stesso della Sua scomparsa, Tina Anselmi ha fatto un lunghissimo racconto della sua vicenda politica intrecciata con quella personale. Benché fossero evidenti i segni della malattia, ha rievocato fatti, emozioni, cronache con una precisione di date e di contesto, senza un appunto, come solo sa fare chi parla del personale vissuto. Straordinaria donna e politica. Per me è stato commovente averLa solidale quando sono stata nominata ministro della sanità, un dicastero che Lei servì preparando e approvando la Riforma Sanitaria. 
Ha ricoperto incarichi in Commissioni delicatissime - Inchiesta sui militari in Somalia, ma soprattutto quella sulla P2 - non sempre avendo il sostegno dei suoi stessi colleghi di partito. Testimone autentica di cattolica che riconosce la laicità della politica. Esempio luminoso e appassionato di buona politica, impegnata sul piano nazionale e internazionale (guidò la delegazione italiana alla prima conferenza internazionale di Pechino); convinta che la difesa della dignità delle donne fosse garanzia per tutti. 
Rispettata e apprezzata anche dagli avversari, per me e per tante donne e uomini della mia generazione è stata esempio e amica. 
Sobria nella vita pubblica come in quella provata. Forse è mancata da parte delle più alte istituzioni un significativo riconoscimento, dopo che lasciò il parlamento da eletta. Nome spendibile per la Presidenza della Repubblica; oggi il rammarico è perlomeno inopportuno. 
Nei lunghi anni lontani dalla vita pubblica, sorelle e nipoti Le sono state amorevolmente accanto, ed hanno interpretato il desiderio di molte amiche di poterLa andare a trovare. A Roma abitavamo vicine, a un numero civico di distanza, Tina presso la casa della mia segretaria (che mi aveva presentato Lei, dalle stesse qualità umane). Sono molti i motivi per cui Le devo un particolarissimo grazie. Maestra di stile e di vita: le sue allieve le “ragazze” del Movimento Femminile della DC. 
Ci ha lasciato nella festa dei Santi; un bel messaggio da parte di chi ha vissuto l'impegno politico come ricerca del Bene di tutta la società.(m.g.)

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