lunedì 13 giugno 2016

19 maggio 2016 / Marco Pannella

ADDIO MARCO

Per non disturbare avevo lasciato un saluto a Marco, al citofono. Ma la batteria mi ha chiamato a nome di Marco perché tornassi indietro e salissi da lui. Sono state un paio d’ore dedite, insieme con Laura, a una vicenda domestica ed è stata l’occasione di un affettuoso saluto. A suo tempo avevo perfino preso la tessera dei radicali, autoriducendola, perché avevo detto a Pannella che non condividendo aborto, droga ed eutanasia, per cui ero impegnata a metà, condividendo invece le altre battaglie per la fame nel mondo, le carceri, ecc. Avevo sottoscritto una sua proposta di legge, ottenendo una solenne reprimenda dal mio segretario politico Flaminio Piccoli. Mi ha salutato con i suoi ridenti occhi azzurri e un bel sorriso nonostante il volto emaciato, scarnito. Come per la quercia caduta pascoliana, si sono esagerate alcune parole su di Lui, da parte di coloro che in vita non gli furono amici. In Consiglio dei Ministri sostenni con Ciampi che era giusto finanziare Radio Radicale. Sono stata a trovalo con Gilberto Bonalumi in uno dei suoi più drammatici digiuni di fame e sete e osai farlo sorridere: “non morire Marco, altrimenti tutti ridono”. La politica e le istituzioni hanno ricevuto molto da Marco Pannella e la gratitudine è un dono doveroso. 

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