lunedì 2 settembre 2013

Donne protagoniste: 25 anni della Mulieris dignitatem


(pubblicato su “Avvenire” il 29 agosto 2013)

Era  il 15 agosto 1988 quando Giovanni Paolo II donò al mondo un omaggio speciale per le donne, la sua lettera apostolica, scritta in polacco, la Mulieris dignitatem. L'ha scritta nella sua lingua madre, quasi a voler essere più genuino, nel pensiero e nei sentimenti. E ci ha regalato una espressione intraducibile come "genio" femminile, che è la chiave di lettura del testo e delle intenzioni del Papa.
Nella Lettera ricorda le molteplici funzioni delle donne: nella famiglia e nei ruoli sociali e, nella conclusione, afferma che "la Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del ‘genio’ femminile apparse nel corso della storia, in mezzo a tutti i popoli e Nazioni".
Chi è la donna oggi, nella società evoluta, la nostra?
Guardiamoci intorno. È protagonista di dolorosi fatti di cronaca. Gli atti di violenza si ripetono, eppure ci siamo dotati di norme contro lo stalking e il femminicidio (perfino un neologismo).
Registriamo in alcune professioni - scuola e sanità - una presenza prevalente di donne, anche se non raggiungono, con la medesima rilevanza, i ruoli di vertice.
Le donne hanno conquistato quote rosa in politica e nei consigli di amministrazione delle società per azioni. Sono il perno dell'organizzazione familiare. Come accade che diventino "oggetto" di possesso per molti assassini o di consumo per la pubblicità mediatica? Solo Avvenire denuncia anche l'intollerabile uso del corpo della donna per maternità surrogate! E pensare che ci fu un tempo in cui le femministe rivendicavano: "io sono mia!”. Se non si valorizza la dignità della donna, si scivola inesorabilmente verso la insignificanza di chi è più debole nella società.
Ci troviamo di fronte alla grande questione antropologica che tocca ogni scelta pubblica e privata, quando si capovolge la logica dei diritti, scambiandoli coi desideri o coi bisogni individuali. Si invocano norme che non si fondano nemmeno sul diritto naturale, così spesso illustrato da Benedetto XVI.
La Chiesa è stata spesso accusata di misoginia nel corso di secoli, ma alla sua origine c'è Uno che scandalizzava i suoi contemporanei: "si meravigliavano che stesse a discorrere con una donna" (Giov. 4, 27).
Paolo VI indirizzò La Lettera alle Donne a conclusione del Concilio.
Papa Francesco è già tornato più volte sullo speciale ruolo della donna nella società e all'Angelus dell'Assunta, ricordando il venticinquesimo anniversario della Mulieris Dignitatem, ha invitato a riflettere che "alla base di tutto c'è la Vergine Maria. Tutte le donne vi trovino se stesse e la pienezza della loro vocazione (...) in tutta la Chiesa si approfondisca e capisca di più il tanto grande e importante ruolo della donna".
Santo Padre, un Sinodo speciale per questo approfondimento?

Mariapia Garavaglia

#Donne #Femminicidio #Sinodo

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