sabato 27 aprile 2013

MIX Newsletter / Aprile 2013

Torniamo alla Politica


Temevo che stessimo in procinto di uccidere la politica e invece ci siamo riusciti sul serio! Dalle elezioni dello scorso febbraio ad oggi, il Pd ha percorso un calvario da osservare attentamente, per evitare il dissolvimento del Partito e, soprattutto, per evitare di sfregiare il sistema democratico italiano e l' Italia nel mondo.
Napolitano, richiamato in servizio - un vero servizio nella sua concezione della politica- forse restituisce chance per ricominciare.
È una novità, nella storia repubblicana, la rielezione, ma nella Costituzione non è né prevista né vietata; chiede, invece, possibilmente che sia ampio il consenso per chi deve rappresentare l’unità del popolo italiano. Grave, piuttosto, che anche per questa scelta i Partiti si sono giocati i loro interessi. Così, dopo che per gli stessi motivi di veti incrociati, le presidenze di Camera e Senato, sono andati a personalità prestigiose il cui merito era di non essere stati militanti.
Fortunatamente si è trovato il più ampio consenso attorno ad un uomo tra i più rappresentativi della nostra storia repubblicana.
Volgare e ingiusto rivolgersi al Presidente invitandolo a fare il nonno!
L'età dovrà finalmente uscire dai requisiti per giudicare la competenza, la generosità del servizio e l'efficacia dell'azione.
Il giovanilismo in Parlamento ha segnalato come occorra assumere responsabilità che, quando si è in piazza o sulla Rete, sono viste con altri occhi. Facebok, twitter, blog non possono sostituire le relazioni umane, il confronto e la mediazione, gli ingredienti per una politica non "autistica". Soprattutto per i giovani è urgente e indispensabile smitizzare la rete come vero interprete della volontà popolare.
Dentro il Parlamento ci sono rappresentanti di milioni di cittadini, mentre le piazze, per quanto affollate, non sostituiscono la rappresentanza democratica. Finisca anche la mistificazione di chi, quando è eletto, si vanta di essere solo un cittadino; non è possibile perché, anzi, con l’elezione assume responsabilità, doveri e obblighi che sono inerenti la funzione. Non vale nascondersi dietro una impropria “umiltà“. I bisogni dei cittadini richiedono ai parlamentari di fare uno scatto, di agire “senza vincolo di mandato”, come detta la Costituzione. Ogni eletto deve rappresentare la Nazione e non il proprio gruppo.
I partiti hanno il compito essenziale di selezionare la classe dirigente ma, a conti fatti, questa volta con le primarie si è aggirato l’impegno più gravoso.
Ancora meno vale inseguire il grillismo per realizzare il cambiamento.
Il governo del cambiamento e' quello che decide, che offre soluzioni tempestive, e che dimostra l'utilità della politica. La democrazia è decidente, altrimenti non è! 
Non ci nascondiamo i gravi problemi legati alla macroeconomia e al mercato del lavoro, ma ci sono necessità che derivano dall’ascolto dei bisogni. Tra questi indispensabile ridurre il “martirio” cui sono sottoposti i cittadini quando entrano in contatto con qualsiasi servizio di loro utilità. E pensare che è stata approvata addirittura con legge la Carta dei Servizi, nella quale -udite!- si chiede che ci si rapporti ai cittadini con buona educazione, attenzione e corretta professionalità. Senza dimenticare -ed è un’altra legge approvata come rassicurarli sulla corruzione.
Credo che ai parlamentari accada, come a me, di incontrare persone esasperate per come sono trattate agli sportelli dell’Inps (soprattutto le persone invalide), di Equitalia, delle ASL, ecc. Dobbiamo continuare gli esempi? Il grillismo, e non solo, nasce sulle risposte non date e sulle difficoltà inutilmente frapposte fra cittadini e istituzioni.
E’ politica buona rendere la burocrazia non un potere ma un
servizio.
Il Presidente Napolitano incaricherà un governo e dopo sessanta giorni dalle elezioni sarà bene accettarlo e farlo lavorare.
Fare un governo, che sia utile, è un dovere etico. (m.g.)

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