La
Terza Giornata Mondiale Ecclesiale contro la Tratta è una giornata
di preghiera e riflessione. E’ stata un’ iniziativa di Papa
Francesco scegliere una Giornata Mondiale Ecclesiale per coinvolgere
tutte le religioni contro il traffico di esseri umani, tre anni
fa in occasione della Giornata Internazionale per l’abolizione
della schiavitù, della Global Freedom Network (GFN).
Infatti
è necessario riflettere -perché ci si dimentica in fretta – che
esiste una realtà di schiavitù odierne e come si possa
lavorare per spezzare gli anelli di pesanti catene che schiavizzano
tante persone e soprattutto donne e bambini. Senza dimenticare i
migranti!
La
tratta si inserisce in quelle trame di criminalità mondiale che
mirano allo sfruttamento del lavoro forzato, della prostituzione,
all’espianto di organi.
Alle
soglie del terzo millennio è paradossale che il fenomeno della
tratta di esseri umani possa esistere ancora in una forma così ben
organizzata assumendo addirittura nuove connotazioni.
Nonostante
le statistiche in tale settore siano molto difficili da ottenere, si
valuta che ne siano vittime milioni di persone. In generale si
ritiene che la tratta di esseri umani sia destinata esclusivamente ai
fini della prostituzione; di fatto però può anche sfociare in
attività svolte a condizioni degradanti presso fabbriche, aziende
agricole, strutture turistiche, ristoranti, ovvero nuclei familiari.
Tuttavia
il fenomeno riguarda prioritariamente le donne che sono
utilizzate per la prostituzione, la pornografia o il “turismo
sessuale”.
Sento
di indicare una nuova forma ti tratta, frutto di una contraddizione
antropologica e ontologica: la tratta degli uteri o, se si
preferisce, dei figli ottenuti da mamme affittate. Che si tratti di
cedere, per povertà, il proprio corpo come una “incubatrice”,
oppure di una mal concepita idea di generosità, di chi accetta, e di
un perverso diritto individuale di chi desidera “un figlio ad ogni
costo”, mi pare che abbiamo inventato un’altra sofisticata
modalità di tratta di esseri umani.
Le
cause della tratta sono estremamente varie e complesse. I motivi per
cui uomini, donne, giovani, adulti o bambini divengono vittime di
tale ingranaggio sono molteplici e diversi a seconda che si tratti di
PVS (Paesi in Via di Sviluppo), PECO (Paesi Europa Centrale e
Orientale) o paesi industrializzati. Tuttavia esiste una ragione di
fondo all’origine della tratta: la povertà. Di fatto, la
precarietà delle condizioni socio-economiche è fondamentale per la
creazione di questa situazione di schiavitù moderna.
di
Mariapia Garavaglia
Presidente
della Fondazione Maria Paola Colombo Svevo
(articolo
pubblicato su Il Dialogo di Monza - La provocazione del
bene/ 8 febbraio 2017)
Maria
Paola Colombo Svevo
Il
14 dicembre 1995 Maria Paola Colombo Svevo relazionava
sulla Tratta in sede di Parlamento Europeo, divenendone la madrina
della risoluzione approvata nella sua prima formulazione nel febbraio
1996. La Fondazione che porta il suo nome e che ha sede a Monza si
sente impegnata a mantenere vivo sia lo studio del fenomeno sia lo
stimolo alle Istituzioni, interne e internazionali, perché si
debelli questa vergogna per l’umanità.
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